Maria Grazia Bajoni


La caratteristica che anzitutto colpisce nei dipinti di Daniela Giovannetti è la perfezione tecnica, che si potrebbe dire “fiamminga”, esercitata costantemente nella ricerca dell’ “anima” delle res […].

Ci troviamo proiettati in una staticità acronica, immersi in una condizione esistenziale lontana dal fluire del tempo e il “correlativo oggettivo”, per ripetere di nuovo Eliot, è qui tangibile nello spostamento da arte a realtà e viceversa. Questi oggetti assorti nel significato etimologico di emozioni, vivi di luce e di oscurità ci appaiono personaggi in cerca di parole non consumate, di sentimenti inespressi, dominati con forza, che potrebbero trovare negli haiku giapponesi: non è casuale che la pittura di Daniela abbia avuto successo a Tokyo.


Maria Grazia Bajoni, dalla rivista “Atre Incontro”, edizioni Bocca n.° 41, 2004